Quando parliamo di “permacultura sociale” non aggiungiamo un aggettivo trendy a un set di tecniche agrarie: stiamo mettendo al centro ciò che rende resilienti i sistemi viventi — le relazioni.
L’idea, ben raccontata anche nell’iniziativa presentata da Terra Nuova con Lorenzo Ci e Sauro Guarnieri, è progettare comunità in chiave ecologica: cura della terra, cura delle persone, condivisione equa, ma soprattutto governance, economie solidali, gestione dei conflitti e strumenti decisionali che riducono attriti e sprechi sociali. Terra Nuova
Nel progetto HiCoMa questo approccio può diventare un ponte tra innovazione sociale e traiettorie di sviluppo delle aree alte e interne (Appennini e Alpi minori), dove lo spopolamento, la fragilità dei servizi e l’aumento del rischio climatico-incendi si intrecciano con risorse straordinarie: saperi locali, foreste, acqua, paesaggi culturali. È precisamente il campo di azione della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), che mira a riattivare questi territori con servizi essenziali (salute, scuola, mobilità) e progetti di sviluppo locale integrati.
Progetta sistemi relazionali: i problemi delle aree alte non sono solo infrastrutturali; sono anche relazionali (fiducia, coordinamento, cooperazione intercomunale). La permacultura sociale offre design per decisioni condivise (cerchi sociocratici, ruoli chiari, feedback periodici), riducendo la dispersione delle energie civiche.
Valorizza servizi ecosistemici e saperi: integra gestione forestale; psartiche agro-silvo-pastorali e filiere corte con pratiche di cura del territorio emerse storicamente nelle comunità montane. È un linguaggio che mette a frutto competenze tacite, spesso femminili e sottoriconosciute, con esiti diretti sulla riduzione del rischio (dalla manutenzione diffusa del bosco alle economie della raccolta e del sottobosco).
Allinea governance locale e politiche pubbliche: i principi di cura e equità diventano criteri per co-progettare con SNAI: scuole come presidi culturali, sanità di prossimità (telemedicina, presidi mobili), mobilità intelligente, energia rinnovabile comunitaria, turismo lento. Agenzia Coesione
Potremmo pensare di lavorare su comunità-collettori: piccoli sistemi locali che catalizzano servizi, economie e cura ambientale in un raggio sovracomunale, evitando poli isolati e frazioni “satellite”. Il modello ha cinque cantieri, da avviare in parallelo:
Governance rigenerativa
Attivare cerchi tematici (foreste, acqua, servizi, cultura/giovani, impresa) con facilitazione indipendente, regole di rotazione dei ruoli e review trimestrali; adottare strumenti decisionali chiari (consenso “per sufficienza”, tension logs, retrospective).
Patto di collaborazione intercomunale: un “Manifesto di bacino” che definisce priorità ambientali e sociali, tempi di verifica, e un cruscotto pubblico dei risultati.
Economia di paesaggio
Filiere legno-energia a km zero, cippato certificato e micro-teleriscaldamento per servizi pubblici (scuole, RSA), integrati con piani di riduzione del carico di combustibile nei boschi (fuel management).
Rilancio di colture “civiche” (castagno, prati stabili, allevamenti estensivi) come infrastrutture ecologiche: pagano in prevenzione incendi, biodiversità e attrattività turistica.
Prevenzione incendi come cura comunitaria
Cantieri sociali stagionali: giornate del sottobosco e corridoi di discontinuità, concordati con i tecnici regionali e i Vigili del Fuoco; formazione alle pratiche a basso impatto, ascoltando i saperi storici (raccolta lettiera, fuoco prescritto dove normato). L’esperienza recente in aree mediterranee mostra come l’abbandono delle pratiche agro-pastorali aumenti la continuità di combustibile e il rischio di grandi incendi; re-immaginare queste pratiche—compresa la componente di lavoro femminile spesso invisibile—aiuta a rendere i paesaggi meno infiammabili. Wikipedia
Scuole e giovani come hub
La scuola dell’area interna come “laboratorio vivente”: orti forestali, monitoraggi partecipati di suolo/acqua/bosco, service learning su anziani, mobilità solidale, memoria orale. È esattamente una leva SNAI: presidio civile che lega formazione e territorio. Wikipedia
Imprese comunitarie e diritto al ritorno
Cooperative di comunità e land stewardship: gestione condivisa di boschi e beni comuni (sentieri, terrazzamenti) con business model misto (servizi ecosistemici + prodotti locali + turismo a bassa impronta).
Pacchetti “diritto al ritorno” per neo-montani: casa+spazio lavoro+microcredito, con tutoraggio dei cerchi tematici.
Etnografia operativa + monitoraggio: il ricercatore come “comunicatore” e facilitatore che restituisce continuamente ciò che vede — per evitare l’effetto bus “a tende tirate” dove le persone sull’autobus non possono vedere dove si sta andando — tipico dei progetti senza monitoraggio. Diario pubblico di bordo, learning reviews, e indicatori sociali-ecologici co-disegnati con la comunità.
Mappature partecipate dei paesaggi: cartografie dei saperi e dei rischi (terrazzamenti, castagneti, antichi usi del fuoco, corridoi ecologici) integrate con dati climatici e forestali; queste mappe diventano basi per piani d’azione condivisi.
Prototipi rapidi (quick wins): es. Ripristino di una selvicoltura civica su un comparto pilota, attivazione di una mensa scolastica “di valle” con filiera locale, micro-hub di mobilità (navette scolastiche + cargo bike di comunità).
Sociale: numero di cerchi attivi; tasso di partecipazione intergenerazionale; conflitti risolti con metodo; onboarding di nuovi residenti.
Ecologico: ettari con riduzione del carico di combustibile; castagneti recuperati; qualità del suolo (SOM); frane/erosioni mitigate.
Economico: fatturato e occupazione in cooperative di comunità; spesa energetica pubblica ridotta via filiere legno-energia; quota di acquisti pubblici locali.
Servizi: ore/anno di sanità e scuola di prossimità erogate; km/anno di mobilità solidale; tempo medio di accesso ai poli di servizio (metrica SNAI).
Culturale: partecipazione intergenerazionale; equilibrio di genere; leadership femminile e under 35; pratiche di patrimonio immateriale riattivate; produzioni culturali comunitarie; indice di appartenenza/identità di valle; partecipanti unici su popolazione; citazioni esterne sulla valle
.Governance: tasso di partecipazione ai cerchi; tempo medio decisionale (decision latency); decisioni per consenso senza escalation; trasparenza ; equità di rappresentanza (genere/età/frazioni); rotazione dei ruoli (lead/scribe/guardian); gestione dei conflitti ; implementazione delle decisioni; coinvolgimento dei portatori deboli; soddisfazione stakeholder (NPS/CSAT)1 ; aderenza ai patti/manifesto.
* NPS (Net Promoter Score): introdotto da Fred Reichheld su Harvard Business Review nel 2003, da noi adattato a soggetti comunità/partecipanti. E CSAT (Customer/Community Satisfaction) sono indicatori comunemente utilizzati nell'ambito economico. Sono stati scelti in questa riflessione perché comparabili e direttamente comprensibili ad un pubblico ampio. Esistono numerosi indicatori nelle scienze sociali che potrebbero essere utilizzati.
Le finestre di finanziamento 2021–2027 e i rinnovi SNAI delineano un contesto favorevole, con 56 nuove aree e la conferma di quelle già attive: è il momento di legare “servizi” e “cura del paesaggio” con architetture sociali adatte ai luoghi. La permacultura sociale ci fornisce proprio quell’architettura: un design delle relazioni che permette ai progetti di durare nel tempo e di generare valore condiviso. Dipartimento Coesione e Sud
1 Per questa riflessione sono stati scelti indicatori provenienti dal mondo economico perché più conosciuti. Abbiamo sostituito il termine cliente con i termini comunità/partecipanti. Esistono numerosi altri indicatori nelle scienze sociali che utilizziamo comunemente. NPS (Net Promoter Score): introdotto da Fred Reichheld su Harvard Business Review nel 2003,. CSAT (Customer/Community Satisfaction) sono indicatori comunemente utilizzati nell'ambito economico.
Intervista e presentazione del corso su permacultura sociale (Terra Nuova). Terra Nuova
Quadro e strumenti SNAI (Agenzia Coesione, Politiche di Coesione; definizioni e azioni).
https://www.agenziacoesione.gov.it/strategia-nazionale-aree-interne
https://it.wikipedia.org/wiki/Strategia_nazionale_per_le_aree_interne